Le apparizioni di Fatima – Iglesia Catolica Palmariana

Le apparizioni di Fatima

La Storia Ecclesiastica Palmariana parla delle Apparizioni della Beata Vergine Maria a Fatima e dei suoi Messaggi Apocalittici: Il 13 maggio 1917, la Beata Vergine Maria apparve per la prima volta a Fatima, in Portogallo, a tre pastori: Lucia, Giacinta e Francesco. L’ultima Apparizione avvenne il 13 ottobre dello stesso anno, dando in questo giorno prove evidenti, per un grande miracolo, della veridicità delle Apparizioni e dei Messaggi Apocalittici da Lei dati. Questo miracolo è stato testimoniato da una folla di pellegrini e altri spettatori, che sono venuti a Fatima il 13 ottobre. Tra gli altri Messaggi dati a Fatima, la Beata Vergine Maria: Ha fatto un’angosciante chiamata alla preghiera e alla penitenza, di fronte alla situazione caotica del mondo, immersa nella corruzione morale e nel mezzo del cataclisma della Prima Guerra Mondiale; ha chiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e la riparazione del suo Cuore Immacolato nei primi sabati del mese; avvertì che se i suoi desideri materni non fossero stati soddisfatti, la Russia avrebbe diffuso i suoi errori e che, quindi, la Russia sarebbe stata il flagello del mondo, che Dio avrebbe usato per punirlo; annunciò anche che, dopo la Prima Guerra Mondiale, ne sarebbe arrivata una molto più spaventosa. Inoltre, la Beata Vergine Maria annunciò che alla fine la Russia si sarebbe convertita. La Beata Vergine Maria ha dato un messaggio trascendentale, noto come il Segreto di Fatima, in cui predice i terribili eventi futuri della Chiesa Cattolica, che sarebbero stati ferocemente calpestati dai suoi stessi gerarchi, al punto che la Massoneria e il comunismo avrebbero scalato le alte posizioni e altre alte posizioni del Vaticano; annunciando così, molto presto, che dopo il pontificato di San Paolo VI, l’ultimo Papa con sede a Roma, il grande scisma apocalittico sarebbe venuto con i regni degli antipapi a Roma: fino ad ora Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, i quattro capi visibili della Massoneria giudaico vaticano e precursori dell’Anticristo. Purtroppo, il Messaggio Segreto diFatima non è stato reso noto al mondo né dai Papi di Roma, né da Suor Lucia, che è stata colei alla quale la Beata Vergine Maria ha dato il Messaggio e lo ha reso responsabile della sua diffusione a tempo debito. La Beata Vergine Maria, nelle sue Apparizioni del Luogo Sacro di El Palmar de Troya, aveva già rivelato il vero contenuto del Segreto di Fatima in tutti i suoi dettagli, chiarendo l’apostasia della Chiesa Romana per opera della gerarchia ecclesiastica massonica e comunista, con il conseguente regno degli antipapi in Vaticano. A sua volta, la Beata Vergine Maria annunciò nelle apparizioni palmariane che la sede della Chiesa cattolica sarebbe stata trasferita nel Luogo Sacro di El Palmar de Troya, cosa avvenuta dopo la morte di Papa San Paolo VI, poiché il suo successore, il vero Papa, era San Gregorio XVII.

Papa San Gregorio XVII fu il grande Messaggero Apocalittico. Grazie ai suoi Messaggi, il mondo ha imparato con completa veridicità ciò che riguarda questi Tempi della Fine o Era Apocalittica. Aveva abbastanza coraggio e impavidità per mostrare i grandi eventi. Grazie alla loro fedeltà ai Messaggi ricevuti da Dio, l’umanità è consapevole di ciò che è contenuto nel Messaggio Segreto di Fatima, così manipolato e tradito dalla stessa veggente Suor Lucia di Fatima. Se Suor Lucia di Fatima avesse testimoniato il Segreto che la Beata Vergine Maria le affidò per rivelare nel suo tempo, molti non vivrebbero ora nell’apostasia, ma avrebbero riconosciuto che il vero Vicario di Cristo risiede nel Luogo Sacro di El Palmar de Troya, Sede Apostolica della vera Chiesa: L’Uno, il Santo, il Cattolico, l’Apostolico e il Palmariano. Ma Suor Lucia di Fatima ha tradito la verità, per compiacere gli alti gerarchi vaticani. Ricordiamo che il Messaggio Segreto di Fatima è fondamentalmente il seguente: il comunismo e la massoneria saliranno ai vertici e ad altre alte posizioni del Vaticano; che si è consumato con l’istituzione a Roma dell’antipapa dopo la morte di Papa San Paolo VI.

Un giorno del 1916, tre giovani pastori, di sei, nove e dieci anni, si prendono cura delle loro pecore a Fatima. Poco dopo aver pregato il Rosario, un forte vento scuote gli alberi e vedono, in una luce bianchissima, la figura di un giovane trasparente e luminoso che si stava avvicinando. Arrivando con loro, disse: “Non temere! Io sono l’Angelo della Pace.

¡Pregate con me!” E, inginocchiato a terra, l’Angelo chinò la fronte a terra. Spinti da un movimento soprannaturale, lo imitarono e ripeterono le parole che lo sentirono pronunciare: “Mio Dio, credo e spero in Te, ti adoro e ti amo. Ti chiedo perdono per coloro che non credono, né adorano, né sperano, né Ti amano”. Dopo averlo ripetuto tre volte, si alzò e disse: “Pregate così. I cuori di Gesù e maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche”. L’Angelo scomparve e l’atmosfera del soprannaturale che li avvolgeva era così intensa, che a malapena si rendevano conto della propria esistenza, e questo è durato una buona quantità di tempo. Rimasero nella posizione in cui li aveva lasciati, ripetendo sempre la stessa preghiera. La presenza di Dio era così intensa e intima che anche tra loro non osavano parlare.

Un altro giorno, improvvisamente l’Angelo apparve accanto a lui: “Che cosa fai? Pregate, molto! I cuori di Gesù e Maria hanno su di voi disegni di misericordia! Offrite costantemente le preghiere e i sacrifici dell’Altissimo!” “Come dobbiamo sacrificarci?” “Con tutto ciò che potete, offrite un sacrificio al Signore in un atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Così attirare la pace nella nostra patria… Soprattutto, accogliete e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi comanda”.

In un’altra occasione l’Angelo venne portando in mano un calice e, su di esso, un’Ostia, dalla quale caddero nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l’Ostia sospesi nell’aria, si prostrò a terra e ripeté la preghiera tre volte: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità più preziosi di Nostro Signore Gesù Cristo, presenti in tutti i Tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso si offende. E per gli infiniti meriti del suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”. In seguito l’Angelo diede loro la Santa Comunione, dicendo: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiati da uomini ingrati. Ripara i loro crimini e conforta il tuo Dio”.

Il 13 maggio 1917, nella Cova da Iría, a Fatima, i tre pastorelli vedono una Bella e luminosa Signora vestita di bianco. “Non abbiate paura!” dice la Signora, “non ti faccio del male… Vengo dal Cielo… Vengo a chiedervi di venire qui per sei mesi di fila, il 13, proprio a quest’ora. Poi dirò chi sono e cosa voglio”. Allora la Signora dice ai bambini: “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vuole mandarvi, in riparazione dei peccati di cui è offeso e come supplica per la conversione dei peccatori?” Hanno detto di sì. “Avrete quindi molto da soffrire, ma la grazia di Dio vi conforterà”, promette la Signora. “Pregate il Rosario ogni giorno per raggiungere la pace nel mondo e la fine della guerra”. Poi cominciò a salire fino a scomparire.

“Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese; preghi il Rosario intervallato tra i Misteri con il giaculatoria: ‘O mio Gesù, perdonaci, liberaci dal fuoco dell’inferno, porta in Cielo tutte le povere anime, specialmente i più bisognosi'”.

I bambini mi chiedono di portarli in Paradiso. “Sì”, risponde la Vergine Santa, “prenderò presto Giacinta e Francesco. Ma devi rimanere qui per un po ‘di tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la abbraccia, prometto la salvezza; e queste anime saranno amate da Dio, come fiori deposti da Me per adornare il Suo trono”.

Il 13 luglio ha detto: “Voglio che continuiate a pregare il Rosario ogni giorno, in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché solo Lei può valerli. Continua a venire qui ogni mese. In ottobre vi dirò chi sono e cosa voglio. E farò un miracolo affinché tutti credano”. Uno dei bambini gli racconta di un malato che ha chiesto di andare presto in Paradiso. “Non abbiate fretta: so bene quando andrò a prenderlo.”

Allora la Signora disse: “Sacrificatevi per i peccatori, e dite tante volte e specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: ‘O Gesù, è per il tuo amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria’”. Nel pronunciare queste ultime parole, ha riaperto le mani, come nei due mesi precedenti. Il riflesso che diffondevano sembrava penetrare la terra e vedevano come un mare di fuoco e sommersi in essa, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o abbronzate, in forma umana che galleggiavano nel fuoco lanciato dalle fiamme che uscivano da loro stessi insieme a nuvole di fumo che si diffondevano ovunque – come accade con le scintille e le scintille nei grandi fuochi – senza peso né equilibrio, tra urla e gemiti di dolore e disperazione che li inorridivano e li facevano rabbrividire di terrore. I demoni si distinguevano per le loro forme orribili e disgustose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come carboni neri fatti brace.

Spaventati, pallidi e come per chiedere aiuto, i piccoli alzarono lo sguardo verso la Madonna. La Madonna ha spiegato: “Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete ciò che vi dico, molte anime saranno salvate e avrete pace. La guerra sta per finire, ma se non smettono di offendere Dio… ne inizierà uno peggiore. Quando vedete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che punirà il mondo per i suoi crimini attraverso la guerra, la fame e la persecuzione della Chiesa e del Santo Padre. Per impedirlo, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice dei primi sabati. Se ascoltassero le mie richieste, la Russia si convertirebbe e avrebbe la pace; in caso contrario, diffonderà i suoi errori in tutto il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni della Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un po’ di tempo di pace… Non dirlo a nessuno. A Francesco, sì, puoi dirglielo”. Solo i tre bambini hanno contemplato le apparizioni, ma alcuni dei presenti si sono resi conto che alla fine di questa apparizione, stavano piangendo, e hanno detto che il messaggio era “un segreto … è un bene per alcuni e un male per altri”.

Da questo momento in poi, il segreto ha costituito una legittima attesa e il desiderio di conoscerlo ha entusiasmato tutti coloro che hanno avuto conoscenza della sua esistenza. Di cosa si tratta? In cosa consisterà il detto segreto?

Il sindaco di Vilanova de Ourém, pur essendo un rabbioso anticlericale e leader della Massoneria, fu il primo a voler conoscere il segreto affidato dall’Apparizione ai veggenti. Ha inventato lo stratagemma per strappare loro il segreto minacciandoli con la morte più spaventosa se non avessero rivelato il già famoso segreto. Sono stati rapiti, interrogati e imprigionati. Ma l’innocenza e la semplicità trionfarono sull’astuzia dell’incallito massone, e i bambini rimasero saldi e sereni, anche di fronte all’assicurazione di una morte orribile per cremazione. La Vergine non è apparsa il 13 agosto, come aveva precedentemente annunciato, a causa degli eventi provocati dal sindaco, ma ha voluto premiare i bambini che le erano rimasti fedeli in circostanze così difficili e sono apparsi il 19, e le ha chiesto di compiere un miracolo in modo che tutti credessero. “Sì”, rispose la Madonna, “il mese scorso, in ottobre, compirò un miracolo, perché tutti credano nelle mie Apparizioni. Se non ti avessero portato al villaggio, il miracolo sarebbe stato più grande. San Giuseppe verrà con il Bambino Gesù per dare pace al mondo. Anche nostro Signore verrà a benedire il popolo. Arriverà anche Madonna del Rosario e Madonna Addolorata… Pregate, pregate molto e fate molti sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’Inferno perché non c’è nessuno che si sacrifica e li chiede”.

Queste parole impressionarono profondamente la mente dei pastorelli e risvegliarono in loro una fame sempre più forte di mortificazione, di preghiera e di sofferenza. Il suo unico desiderio era quello di chiudere per sempre le porte di quella terribile fornace dell’Inferno in modo che non ci andassero più anime.

Lasciati soli nei campi con le loro pecore, i tre pastorelli trascorrevano così ore e ore, sulla roccia dove l’Angelo era apparso, prostrandosi a terra e ripetendo la preghiera che l’Angelo aveva insegnato loro: “Dio mio, credo e spero in Te, ti adoro e ti amo! Vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non aspettano e non vi amano!… Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Ti adoro profondamente e Ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità più preziosi di Nostro Signore Gesù Cristo, presenti in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per gli infiniti meriti del suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”.

Quando il portamento scomodo divenne insopportabile, cominciarono a pregare il Rosario, senza dimenticare di intervallare la jaculatoria che la Madonna aveva insegnato loro: “O Gesù, perdonaci, liberaci dal fuoco dell’Inferno, porta in Cielo tutte le povere anime, specialmente le più bisognose”.

I bambini pregavano molto, ma si sacrificavano ancora di più. Si dedicavano alla scoperta di nuovi modi di soffrire per la conversione dei peccatori. Per evitare che altri fraintendessero le ragioni delle loro mortificazioni e per impedire loro di salvare le anime dall’Inferno, lo tennero nascosto tra loro e la Beata Vergine.

Durante le Apparizioni di luglio, agosto e settembre, la Beata Vergine aveva assicurato ai pastorelli che l’ultima volta che è apparsa, in ottobre, avrebbe operato un miracolo affinché tutti potessero vedere e così credere. I pastorelli lo avevano ripetuto a tutti coloro che venivano a chiederglielo e la notizia si era diffusa in tutto il paese. L’attesa e l’ansia provocate dall’annuncio di questo tremendo miracolo pesarono pesantemente sulle famiglie dei pastorelli. I non credenti ridevano della profezia e i nemici della Chiesa la chiamavano un grande inganno della Chiesa al popolo. Per loro, il 13 ottobre sarebbe un giorno in cui gioire perché l’inganno sarebbe smascherato e la Chiesa sarebbe completamente screditata. I bambini erano estremamente rattristati dall’incredulità di tanti, ma confidavano totalmente nella bontà della Madonna e quindi non se ne preoccupavano.

La mattina del 13 ottobre 1917, a Fatima, la pioggia cadeva a secchiate; un triste inizio per il giorno glorioso promesso dalla Madonna e dai bambini. Tuttavia, la pioggia non scoraggiò la fede viva con cui migliaia di pellegrini provenienti da tutte le province del Portogallo si dirigevano verso la terra felice per assistere al miracolo promesso. Anche i giornali, fino ad allora così ostili agli eventi di Fatima, inviarono dei giornalisti sul posto, e poiché nei giorni successivi pubblicarono ampi articoli sugli eventi straordinari, ne approfitteremo qui, citando le narrazioni giornalistiche che descrivono la vera storia dell’evento:

Tutta la notte, tutta la mattina, cadde una piccola, persistente pioggia, che allagò i campi, che rattristò la terra, che penetrò fino alle ossa, con la sua fredda umidità, a donne, bambini, uomini e animali che attraversavano le macilente strade che portano alla Sierra del Milagro. La pioggia cadeva, cadeva, insistente e morbida.

Le semplici gonne di lana e i tessuti stampati sembravano rattoppi e pesavano come piombo sulle strisce in vita. Berretti e cappelli lunghi gocciolavano acqua sulle nuove giacche natalizie. I piedi nudi delle donne, gli stivali scarpati degli uomini pattinavano nelle grandi fosse del fango delle strade.

“Risalirono la catena montuosa illuminati dalla fede, desiderosi del miracolo che la Madonna promise, per il 13, all’una del pomeriggio, alle anime semplici e pure di tre bambini che pascolavano il loro bestiame. (Ma in realtà era mezzogiorno a Fatima perché il sole in quel momento era al suo massimo.) Si sentiva un mormorio che scendeva dalla montagna sempre più vicino; mormorio che sembrava la voce lontana del mare, che era penetrato nel silenzio dei campi. Erano canti che venivano definiti cantati da migliaia di bocche. Nell’alta pianura della catena montuosa poteva vedersi coprire la montagna, riempire una valle, un punto enorme e mutevole di migliaia e migliaia di creature di Dio, migliaia e migliaia di anime che pregavano.

Alcuni stimarono che la folla a Cova da Iría quel giorno doveva essere di almeno settantamila persone. Un professore dell’Università di Coimbra, dopo averla considerata attentamente, ci parla nella loro relazione di oltre centomila. Tutti hanno trascorso la notte all’aperto, perché non c’era una sola stanza disponibile. Il sole non era ancora puntato e c’era già preghiera, pianto e canto.

Quel giorno apparve la Beata Vergine Maria e parlò ai tre pastorelli: “Voglio dirvi di fare qui una cappella in mio onore, che io sono la Madonna del Rosario, che continuate a pregare il Rosario ogni giorno. La guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case”. E, assumendo un aspetto molto triste, continuò: “Non offendere più Nostro Signore, che è già molto offeso!”

Ai pastorelli fu chiesto, il giorno dopo il miracolo del sole, cosa aveva detto la Madonna quest’ultima volta, e Giacinta rispose: “Vengo qui per dirti di non offendere più Nostro Signore, che è già troppo offeso; che se il popolo sarà emendato, la guerra finirà, e se non sarà emendata, il mondo finirà”. Quando a Lucia fu chiesto se avesse avuto qualche rivelazione dalla Madonna riguardo alla fine del mondo, lei rispose: “Non posso rispondere a questa domanda”, perché le era stato proibito di parlare del segreto.

Mentre la Signora li salutava, aprì le mani che emettevano un flusso di luce. Mentre si alzava, indicò il sole e la luce lampeggiante delle Sue mani si rifletteva nella luminosità del sole.

C’era un immenso ruggito di meraviglia e stupore da parte della folla. Fu in quel preciso momento che le nuvole si dispersero rapidamente e il cielo si schiariva. Il sole era pallido come la luna. I tre bambini ebbero questa visione: a sinistra del sole, San Giuseppe apparve con il Bambino Gesù sul braccio sinistro. San Giuseppe uscì dalle nuvole luminose rivelando solo il suo busto e insieme a Gesù Bambino disegnarono per tre volte il Segno della Croce benedicendo il mondo. Come fece San Giuseppe, la Madonna era in tutto il suo splendore a destra del sole, vestita di blu e bianco come la Madonna del Rosario. Nel frattempo, i veggenti erano immersi nei meravigliosi colori e segni del sole, e vedevano Nostro Signore vestito di rosso come il divino Redentore che benediceva il mondo, come la Madonna aveva predetto. Come San Giuseppe, il suo busto era appena visibile. Al suo fianco c’era la sua Beata Madre con le caratteristiche della Madonna Addolorata, vestita di rosa, ma senza spade sul petto. Dopo questa visione, la Beata Vergine riapparve in tutto il suo etereo splendore usando finalmente il semplice manto di Nostra Signora del Monte Carmelo.

Mentre i bambini guardavano estasiati le visioni celesti, miracoli forti e sorprendenti furono operati nei cieli davanti agli occhi di innumerevoli migliaia di persone. Il sole aveva assunto un colore straordinario. Le parole dei testimoni oculari descrivono meglio questi segni stupendi. “La gente fissava il sole senza che questo li danneggiasse. Sembrava che fosse successivamente oscurato e illuminato. Gettava mazzi di luce da una parte e dall’altra e dipingeva tutto con colori diversi, gli alberi e le persone, la terra e l’aria. Ma la cosa più notevole era che il sole non danneggiava la vista”. Un uomo come quello che lavorava con le sue greggi ogni giorno nei campi aperti e curava il suo giardino sotto il sole cocente degli altopiani portoghesi, si meravigliò di questo fatto. “Tutti guardavano il re delle stelle in silenzio e con calma. Improvvisamente il sole si ferma e inizia a ballare e ballare; e ancora e ancora inizia a ballare e ballare fino a quando finalmente sembrava che si stesse staccando dal cielo e arrivando in cima alla gente. È stato un periodo terribile!”

Il sole produceva colori diversi, giallo, blu e bianco e instillava grande terrore, perché sembrava una ruota di fuoco che stava per cadere sulle persone. Mentre il sole si precipitava verso la terra zigzagando vigorosamente, la folla gridò terrorizzata: “Guai a Gesù! Che qui moriamo tutti! Oh Gesù! Che qui moriamo tutti!” Altri hanno pregato per avere misericordia: “Nostra Signora ci vale!” E pregarono l’atto della contrizione. C’era persino una signora che fece una confessione generale e disse ad alta voce: “Ho fatto questo e quello!”

Alla fine il sole tornò alla sua orbita nel cielo. “Tutti hanno tirato un sospiro di sollievo. Eravamo vivi e il miracolo che i bambini avevano annunciato era avvenuto”.

Nostro Signore, già così offeso dai peccati dell’umanità e specialmente dal trattamento dei bambini da parte dei funzionari distrettuali, avrebbe potuto facilmente distruggere il mondo in quel giorno memorabile. Tuttavia, Nostro Signore non è venuto per distruggere, ma per salvare. Quel giorno salvò il mondo attraverso la benedizione del beato San Giuseppe e l’amore del Cuore Immacolato di Maria per i suoi figli sulla terra. Nostro Signore avrebbe fermato la grande guerra mondiale che poi scoppiò e avrebbe concesso la pace al mondo attraverso San José, dichiarò in seguito Giacinta, se i bambini non fossero stati arrestati e portati a Ourém. “Ogni volta che l’hai fatto con uno di questi miei piccoli fratelli”, avverte nostro Signore, “l’hai fatto con me”.

Il miracolo era avvenuto nel momento e nel giorno designato dalla Madonna. Nessuno è rimasto deluso, nessuno tranne, forse, la Madonna, che aveva detto che il miracolo sarebbe stato più grande se i bambini non fossero stati maltrattati. Molte migliaia di persone a Cova da Iria e nei villaggi vicini hanno assistito ai forti segni. Le loro testimonianze sono di grande interesse. Ci sono piccole variazioni nelle loro descrizioni degli eventi, anche se tutti concordano sul fatto che è stato l’evento più tremendo e impressionante a cui abbiano mai assistito. Per avere un’idea di quanto l’evento abbia impressionato le persone, bisogna leggere le narrazioni giornalistiche di quel tempo:

All’una del pomeriggio, la pioggia si fermò. Il cielo presentava un tono grigio perla e una strana chiarezza che illuminava quella grande estensione donando al paesaggio un aspetto tragico, triste, molto triste, sempre più triste. Aveva il sole come un velo di garza trasparente in modo che gli occhi potessero guardarlo. La sfumatura cinerea della madreperla fu trasformata in un foglio di argento lucido che si stava rompendo fino a quando le nuvole furono strappate e il sole d’argento, avvolto nella stessa luce involucro di cenerentola fu visto rotolare e girare intorno alle nuvole deviate. Un solo grido uscì da tutte le bocche; Le migliaia di creature che Dio e la fede hanno innalzato al cielo caddero in ginocchio sulla terra piena d’acqua.

La luce è stata bluastra in un blu delicato, come se si riversasse attraverso le vetrate di un’immensa cattedrale in quella gigantesca navata formata dalle mani che si alzavano in aria. La luce bluastra svanì lentamente per apparire filtrata da vetrate gialle. Macchie gialle apparivano sulle tele bianche e sulle scure e povere sayas di lana semplice. Erano macchie che si riproducevano indefinitamente nelle querce striscianti, nelle pietre delle montagne. Tutti piangevano, tutti pregavano cappello in mano con la grandiosa impressione del miracolo atteso. Erano secondi, erano momenti che sembravano ore di tanta vivacità che erano!

O Século, un altro giornale di Lisbona, pubblicò un articolo ancora più dettagliato sugli eventi straordinari: “… Dalla cima della strada, dove le carrozze si affollavano e molte centinaia di persone erano tenute senza valore per arrivare nell’entroterra, tutta l’immensa folla fu vista girare verso il sole, che apparve all’altezza libera dalle nuvole. La stella sembrava una lastra d’argento opaca ed era possibile fissarsi sul suo disco senza il minimo sforzo. Non bruciava, non accecava. Sembrerebbe che si stesse verificando un’eclissi. Ma ecco, un urlo colossale si alza, e gli spettatori che sono più vicini si sentono gridare: “Miracolo! Miracolo! Prodigio! Prodigio!”

Agli occhi abbagliati di quel popolo, il cui atteggiamento ci trasporta ai tempi biblici e che, pallido di stupore, con la testa scoperta, guardava faccia a faccia il cielo, il sole si agitava e aveva movimenti improvvisi mai visti prima, al di fuori di tutte le leggi cosmiche; il sole danzava secondo l’espressione tipica di quelle persone semplici.

Un vecchio, con una fisionomia dolce ed energica, prega, rivolto al sole, con voce clamorosa il Credo. Lo vedo poi rivolgersi a coloro che intorno a lui tenevano il capo coperto, supplicandoli ad ogni costo di scoprire se stessi di fronte a una manifestazione così straordinaria dell’esistenza di Dio. Scene identiche si ripetono dove siamo, e una signora grida, bagnata di lacrime e soffocata: “Che peccato! Ci sono ancora uomini che non scoprono se stessi davanti a un miracolo così meraviglioso!’

E poi si chiedono l’un l’altro se hanno visto e cosa hanno visto. Il maggior numero confessa di aver visto il sole tremare e danzare; altri sostengono di aver visto il volto ridente della Vergine stessa, giurano che il sole si è girato su se stesso come una ruota di fuochi d’artificio, che è scesa quasi a bruciare la terra con i suoi raggi. Alcuni dicono che lo ha visto cambiare colore in successione”.

La testimonianza di un altro spettatore, professore all’Università di Coimbra, è molto istruttiva e corrobora le altre: “Il sole, pochi istanti prima, aveva dissipato lo spesso gruppo di nuvole che lo aveva nascosto, per brillare chiaramente e intensamente. Mi sono rivolto a quel magnete che attirava tutti gli occhi e potevo vederlo come un disco tagliente di luce vivida, luminosa e splendente, ma senza disturbare. Non pensavo che il paragone che ho sentito fare a Fatima, di un disco d’argento opaco, non fosse buono. Perché aveva un colore più chiaro, più attivo e ricco e anche con il cambiamento come una perla. Non assomigliava affatto alla luna in una notte trasparente e pura, perché sembrava e sentiva che era una stella vivente. Non era come la luna, sferica, non aveva la stessa tonalità o chiaro-scuro. Sembrava una ruota brunita tagliata nella madreperla di una conchiglia. Né era confuso con il sole affrontato attraverso la nebbia (cosa che d’altra parte non faceva in quel momento), perché non era opaco, diffuso, né velato. A Fatima aveva luce e calore ed era visto chiaro e con i bordi sul bordo, come un tavolo da gioco. C’erano cirri leggeri nella volta celeste con giri di blu qua e là, ma il sole era a volte visibile in pezzi di cielo blu. Le nuvole che scorrevano leggere da ovest a est non offuscavano la luce (che non faceva male) del sole, dando l’impressione, facilmente comprensibile e spiegabile, che passassero dietro; nuvole che scivolando davanti al sole sembravano assumere una tonalità diafana rosa o blu. Cosa meravigliosa che si potesse fissare a lungo sulla stella, fiamma di luce e brace di calore, senza il minimo dolore agli occhi e senza alcun bagliore nella retina che accecava. Questo fenomeno, con due brevi interruzioni, in cui il sole sprigionava i suoi raggi più ardenti e splendenti costringendo a deviare la vista, deve essere durato una decina di minuti. Questo disco aveva le vertigini del movimento. Non era lo scintillio di una stella in piena vita. Stava girando su se stesso con una velocità sorprendente. All’improvviso si udì un grido, come un grido di angoscia da parte di tutte quelle persone. Il sole, preservando la velocità della sua rotazione, si staglia dal cielo e avanza sangue sulla terra minacciando di schiacciarci con il peso della sua talpa ignea ed enorme. Erano momenti di impressione terrificante. Durante l’incidente solare, che stavo lentamente descrivendo, c’erano colori mutevoli nell’atmosfera. Mentre guardavo il sole, notai che tutto si oscurava intorno a me. Ho guardato ciò che era vicino e ho allungato la mia vista in lontananza, e ho visto tutto in colore ametista. Gli oggetti, il cielo e l’atmosfera avevano lo stesso colore. Un cespuglio rossastro, in piedi davanti a me, proietta un’ombra ricaricata sulla terra. Sospettoso di aver subito una condizione alla retina, un’ipotesi improbabile, perché visto questo caso non avrei dovuto vedere le cose rosa, mi sono girato, ho chiuso le palpebre e le ho tenute con le mani per intercettare tutta la luce. Ho riaperto gli occhi e ho riconosciuto che, come prima, il paesaggio e l’aria continuavano ad essere dello stesso colore rosa. L’impressione non era eclissi. Continuando a guardare il sole, notai che l’ambiente era cambiato. Presto sentii un contadino dire con orrore: ‘Questa signora è gialla!’ Davvero, tutto stava cambiando, vicino e lontano, assumendo il colore di bellissime albicocche gialle. Le persone sembravano malate di ittero. Ho riso nel vederli decisamente brutti. La mia mano aveva lo stesso colore giallo”.

La testimonianza di quest’uomo istruito dimostra quanto fosse difficile descrivere adeguatamente i meravigliosi segni che si verificarono nei cieli quel giorno. Il 13 ottobre 1917 fu un giorno memorabile per tutte le persone che assistettero agli eventi. Un giornalista di Porto lo ha raccontato con queste parole: “Il sole, a volte circondato da fiamme molto vivide, altre ale con giallo e rosso attenuati, altre volte sembra animato da un movimento rotazionale molto veloce, altre sembrano staccarsi dal cielo, avvicinarsi alla terra e irradiare un forte calore”.

Un altro testimone dice che, dopo la pioggia del mattino, “… immediatamente il sole appare con la circonferenza ben definita. Si avvicina come se fosse all’altezza delle nuvole e comincia a girare su se stesso vertiginosamente come una ruota di fuochi d’artificio, con alcune intermittenze, per più di otto minuti. Tutto era quasi buio e i volti delle persone erano gialli. Si inginocchiarono tutti nel terreno fangoso”.

Un ragazzo che all’epoca aveva nove anni e che viveva in un villaggio a 16 chilometri da Fatima, divenne sacerdote e ricordò vividamente quel giorno.

Era in una scuola: “Era verso mezzogiorno quando siamo rimasti sorpresi e sorpresi dalle urla e dalle esclamazioni di alcuni uomini e donne che passavano per strada davanti alla nostra scuola. L’insegnante è stata la prima a correre in strada senza riuscire a impedire a tutti i bambini di correre dietro di lei. Per strada la gente piangeva e piangeva, indicando il sole.

Era il grande ‘Miracolo’ promesso dalla Madonna. Non mi sento in grado di descriverlo come l’ho visto e sentito allora. Fissai il sole, che mi sembrava pallido, in modo da non accecare gli occhi. Era come un globo di neve che rotolava su se stesso. Poi, all’improvviso, sembrava che stesse zigzagando minacciando di cadere sulla terra. Terrorizzato, sono corso a entrare in mezzo alla gente. Tutti piangevano, aspettando da un momento all’altro la fine del mondo. Accanto a noi c’era un miscredente, senza alcuna religione, che aveva passato la mattinata a deridere i sempliciotti che percorrevano tutta quella passeggiata di Fatima per andare a trovare una ragazza. L’ho guardato, era come paralizzato, stupito, con gli occhi fissi sul sole. Poi l’ho visto tremare dalla testa ai piedi e, alzando le mani al cielo, è caduto in ginocchio a terra gridando: “La Madonna! Madonna!’ Nel frattempo, la gente continuava a urlare e piangere, chiedendo a Dio il perdono dei propri peccati. Poi siamo corsi alle due cappelle del paese, che in pochi istanti erano piene. Durante questi lunghi minuti del fenomeno solare gli oggetti intorno a noi riflettevano tutti i colori dell’arcobaleno. Guardandosi l’un l’altro, uno sembrava blu, uno giallo, uno rosso, ecc. Tutti questi strani fenomeni aumentarono il terrore della gente. Dopo una decina di minuti, il sole tornò al suo posto, proprio come era tramontato, pallido ancora e senza splendore. Quando le persone furono persuase che il pericolo era scomparso, scoppiò un’esplosione di gioia. Tutti scoppiarono in un’esclamazione di ringraziamento: “Miracolo! Miracolo! Miracolo! Sia benedetta la Madonna!'”

Dopo il miracolo solare, le persone elettrificate e commosse scoppiarono in esclamazioni di pentimento e contrizione chiedendo misericordia e, come suggerito dallo Spirito Santo, tutti in piedi iniziarono a cantare il Credo ad alta voce. Allo stesso tempo, quando le persone si sono alzate dal terreno fangoso, un’altra sorpresa li attendeva, anche naturalmente inspiegabile: pochi minuti prima, erano stati in piedi sotto la pioggia battente, i loro vestiti completamente fradici. Ora si resero conto che i loro vestiti erano improvvisamente e perfettamente asciutti e senza alcun segno dell’acqua ricevuta! Come gentilmente la Madonna trattò i suoi amici che avevano affrontato la pioggia e il fango, e si erano vestiti con le sue vesti domenicali per andare ad incontrarla!

Il Vescovo di Leiria scrisse nella sua Lettera Pastorale che coloro che avevano assistito agli eventi di quel grande giorno erano veramente fortunati. Ha detto: “I bambini fissarono in anticipo il giorno e l’ora in cui doveva essere data: la notizia si diffuse rapidamente in tutto il Portogallo e, nonostante l’apertura del giorno e la forte pioggia, si radunarono migliaia e migliaia di persone che, alla fine dell’ultima Apparizione, assistettero a tutte le manifestazioni del re-stella, rendendo omaggio alla Regina del Cielo e della Terra, più luminoso del sole all’altezza delle sue luci. Questo fenomeno che nessun osservatorio astronomico ha registrato e, quindi, non era naturale, è stato testimoniato da persone di tutte le posizioni e classi sociali, credenti e atei, giornalisti dei principali giornali portoghesi e persino individui a chilometri di distanza. Queste sono le sue parole ufficiali, pronunciate dopo studi approfonditi e attenti interrogatori di molti dei testimoni dell’apparizione. Non c’è possibilità di errore o illusione quando circa centomila persone accettano di assistervi. Dio in Cielo aveva chiamato le persone del mondo ad unirsi a Lui nel rendere omaggio e gloria alla Sua Beata Madre Maria.

La Beata Vergine Maria aveva promesso di portare presto Francesco e Giacinta Marto in Cielo. Quanto a Giacinta, sembrava preoccupata del solo pensiero di convertire i peccatori e liberare le anime dall’inferno, ma Francesco sembrava pensare solo a confortare Nostro Signore e la Madonna, che aveva visto molto tristi. Si dedicarono alla preghiera e alla penitenza e alla preghiera di molti rosari.

Il giorno prima della sua morte, Francesco ha accolto Gesù nel suo cuore e ha chiuso gli occhi in preghiera, riposando su Gesù mentre Gesù riposava in lui. Mentre la presenza di Dio lo permeava, si ricordò di quell’altro giorno in cui l’Angelo venne e insieme adorarono Gesù nel Santissimo Sacramento. Questo bambino fedele aveva dato la sua vita per riparare i cuori di Gesù e Maria per i peccati degli uomini ingrati. Aveva trascorso ore, giorni interi, sognando la sua amata, Gesù e Maria, disprezzando i piaceri assorbenti dell’infanzia per confortare i loro cuori amorevoli. Con Cristo dentro, Francesco si è offerto molte volte come vittima dell’amore, del conforto e della riparazione. Quella fu la sua prima e ultima Comunione, perché il giorno dopo, il 4 aprile 1919, la Madonna venne a raccoglierlo per sé. Un sorriso celeste aprì le sue labbra dove passò l’ultimo respiro. Silenziosamente, senza agonia o il minimo accenno di sofferenza, la sua vita si estinse. Questo bambino di dieci anni aveva terminato l’opera che Dio gli aveva dato da fare.

Giacinta disse: “Mi piacciono così tanto Nostro Signore e la Madonna che non mi stanco mai di dire loro che li amo. Quando lo dico molte volte sembra che io abbia il fuoco nel petto, ma non mi brucia”.

Pochi giorni prima di morire, Giacinta disse: “I peccati che gettano più peccatori all’inferno sono i peccati della carne; saranno adottate mode che offenderanno grandemente Nostro Signore; La Madonna ha detto che ci saranno molte guerre e discordie nel mondo; le guerre non sono che punizioni per i peccati del mondo; la Vergine Santa non può più fermare il braccio del suo Figlio amatissimo sul mondo; la penitenza deve essere fatta; se gli uomini si pentono, il Signore perdonerà ancora; ma se non cambiano la loro vita, la punizione più terribile mai conosciuta verrà al mondo. Pregate molto per i peccatori; prega molto per i religiosi; i sacerdoti devono essere puri, molto puri; i sacerdoti devono occuparsi solo delle cose della Chiesa e delle anime; la disobbedienza dei sacerdoti ai loro superiori e al Sommo Pontefice dispiace molto a Nostro Signore”.

Giacinta non solo pregò, ma soffrì anche. La broncopolmonite di cui soffriva peggiorava ogni giorno e si formava un ascesso nel petto. Alla madre, che era molto triste nel vedere la sua cara bambina soffrire così tanto, Giacinta rispondeva sempre con parole di conforto: “Non rattristarti, madre, che io vada in Cielo; lì devo chiederti molto”. Era una piccola soldatessa, lottava per dimenticare la sua malattia e i suoi dolori per offrire tutto per la conversione dei peccatori. “Poveri ragazzi! Dobbiamo pregare e fare tanti sacrifici per loro… Ah, se potessimo con i nostri sacrifici chiudere per sempre le porte di quella terribile fornace; se potessimo far andare tutti i peccatori in Paradiso!” Giacinta non si lasciò sprecare un momento di sofferenza; un singolo filo di dolore aveva più valore per lui di tutto l’oro del mondo. Morì il 20 febbraio 1920, all’età di nove anni.

Fatima deve essere presa sul serio. Non si può pensare, con pura logica, che il Cielo promuova manifestazioni così spettacolari solo per esortarci a fare una penitenza ordinaria, o che sia costretto a mantenere per tanti anni un segreto che è una volgare rivelazione di cose banali o irrilevanti. Sarebbe assurdo. Se tali manifestazioni sono vere, e i miracoli dimostrano che lo sono, allora il segreto deve racchiudere realtà capitali, della massima importanza. Qualcosa di molto importante è in gioco nell’umanità in queste manifestazioni. Da una fonte ben informata si diceva che Papa Giovanni XXIII, leggendo il terzo segreto di Fatima nel 1960, lo risigillò, dicendo che non voleva essere un ‘profeta delle calamità’, e che disse a un vescovo missionario: “Non posso pubblicare quel testo (del segreto), perché provocherebbe il panico in tutto il mondo”.

Nel 1957 la veggente Suor Lucia disse: “La Beata Vergine è molto triste perché nessuno presta attenzione al suo messaggio, né il bene né il male. Né i buoni, perché continuano il loro cammino di bontà di apostolato, di virtù, ma senza prestare attenzione al loro Messaggio. Né i malvagi, perché non vedendo la punizione di Dio oggi su di loro, a causa dei loro peccati, continuano anche il loro cammino del male, ignorando questo Messaggio; ma, credetemi, Dio punirà il mondo e lo punirà in modo tremendo. La punizione del Cielo è imminente: cosa manca, Padre, per l’anno 1960? Ciò che accadrà allora sarà una cosa molto triste per tutti e non una cosa gioiosa, se il mondo non farà prima la preghiera e la penitenza. … Il diavolo sta conducendo una battaglia decisiva contro la Vergine; e poiché sa ciò che più offende Dio e ciò che in meno tempo gli farà guadagnare più anime, ora sta cercando di conquistare le anime consacrate a Dio, sia nella vita religiosa che nella vita sacerdotale; poiché, in questo modo, lascia il campo delle anime indifese, e così le afferrerà più facilmente”. (Nel 1957 il gran numero di defezioni della vita religiosa e sacerdotale che sarebbero giunte alla Chiesa dopo il conciliabolo vaticano II era assolutamente imprevedibile).

¿Che cos’era quella tremenda punizione annunciata nel segreto di Fatima, e che doveva iniziare dall’anno 1960? Ora, dai fatti, vediamo di cosa si trattava: che Dio abbandonò i colpevoli nelle mani dei suoi nemici, come accadde quando il popolo d’Israele, per i suoi peccati, fu fatto prigioniero a Babilonia. A causa dell’infedeltà del clero e del popolo, Dio permise ai massoni infiltrati nella Chiesa di raggiungere le posizioni più alte..

Il nefasto conciliabolo vaticano II fu dal 1962 al 1965. Papa San Giovanni XXIII fu usato, per la sua gentilezza, dai nemici della Chiesa. Sul Conciliabulum Vaticano II Papa San Gregorio XVII dice: “Certamente, il Concilio Vaticano II è stato convocato dal Nostro Venerato Predecessore, Papa San Giovanni XXIII, di fronte ai terribili eventi raccontati nel Segreto di Fatima. Il Papa, spaventato dal contenuto del Messaggio di Fatima, sentì l’ispirazione dello Spirito Santo per convocare il Concilio… Dopo le prime sessioni, la sala del Consiglio era un riflesso dell’umanità prima del Diluvio Universale. Lo Spirito Santo si ritirò dal Concilio, come aveva fatto quando si ritirò dagli uomini, a causa della generale prevaricazione dell’umanità che precedette la punizione del Diluvio Universale. Lo Spirito Santo, che si era ritirato dal popolo, entrò nell’Arca di Noè, per guidare quest’uomo giusto”. La rivelazione spiega anche la punizione: “Il primo scatenamento di Satana fu durante il pontificato di Papa San Giovanni XXIII, quando il Concilio Vaticano II divenne un conciliabulum, o concilio di Satana”.

Il Trattato della Santa Messa dice a proposito del Conciliabulum Vaticano II: “Sebbene questo Concilio sia stato convocato da Papa San Giovanni XXIII, ispirato dallo Spirito Santo, poco dopo, dall’influenza oppressiva di gran parte dei Padri conciliari massoni e progressisti, e dalla codardia e dal rispetto umano di non pochi tradizionalisti, il sano scopo era prostituito, raggiungendo conclusioni apertamente errate e ambigue; il che dimostra che lo Spirito Santo era stato espulso dalla sala conciliare per dare ingresso a Satana. Ecco perché il Concilio Vaticano II, per quanto riguarda il suo sviluppo e le sue conclusioni concordate, non è opera dello Spirito Santo, ma del diavolo. E, sebbene negli atti conciliari ci sia parte della vera dottrina, essa si mescola a terribili eresie e ambiguità; poiché la Massoneria, camuffando così il male, facilitava maggiormente l’accettazione, da parte dei cattolici, dei testi conciliari, e i nemici della Chiesa avrebbero più facilmente raggiunto i loro fini perversi… Il Concilio Vaticano II, così che nei suoi scritti ci sono eresie, ambiguità e fini perversi a cui i massoni e i progressisti lo hanno condotto, è illegittimo, nefasto e abominevole, e quindi senza alcuna autorità nella Chiesa. Con questo non denigriamo in alcun modo l’autorità illustre e infallibile, come pure la buona fede dei Santi Papi Giovanni XXIII e Paolo VI, che governavano la Chiesa al tempo del Concilio; poiché, per quanto riguardava il primo dei Pontefici, Giovanni XXIII, i suoi nemici hanno abusato della sua eccessiva paternità, gentilezza e ottimismo, invece di approfittarne per le tue conversioni; e, per quanto riguarda il secondo, Paolo VI, sappiamo che fu vittima della Massoneria vaticana, che lo sottopose a frequenti lavaggi del cervello con la droga, facendo sì che la mano irreprensibile del Papa firmasse a volte l’improprio, anche se nella maggior parte dei casi falsificavano la sua firma”.

Questa punizione era già stata annunciata dal santo profeta Isaia, come spiega la Sacra Bibbia: “La Chiesa romana ufficiale, già molto prima del pontificato e della morte del Grande Pontefice Papa San Paolo VI, martire del Vaticano, raggiunse uno stato calamitoso, dalla proliferazione di false dottrine che avevano il consenso della maggioranza dei gerarchi presenti alla nefasta conciliazione vaticano II, che era uno stratagemma della Massoneria per porre fine alla Chiesa. Dalla morte di Papa San Paolo VI e dall’elezione di Papa San Gregorio XVII il Grandissimo, l’oscurità e la desolazione regnano per sempre nella chiesa ufficiale romana, le cui torri e fortezze sono cadute, lasciando solo in essa caverne buie, palazzo di bestie ed erba di parassiti.

E per essersi così sottomessa ai gerarchi massonici, la Chiesa avrebbe ricevuto nuove punizioni, come disse il Signore in El Palmar nel 1972: “Mi rivolgo anche a te mia moglie (si riferisce alla Chiesa). Anche voi riceverete grandi punizioni; beh, ogni giorno ti prostituisci di più. Ricordate il passaggio dalla grande meretrice e da Babilonia la grande. Tutto questo ti riguarda, cara moglie; ricordate i vostri deliri e le vostre alleanze con Satana. Avete accolto nel vostro seno gli emissari della Bestia: comunisti, massoni, luterani, calvinisti e altri eretici. State scomponendo le Sacre Scritture e presentando i misteri in modo ambiguo; state adulterando la Fede, state insegnando la verità insieme alla menzogna; mettete all’angolo i santi vescovi, cardinali, sacerdoti e buoni religiosi; a questi, che mantengono l’integrità nella Fede, voi rendete la vita impossibile; in una parola: li fai la guerra fredda, li espropria delle loro posizioni, li chiami anticonciliari. Ma voi negate l’accettazione a tutti i Santi Concili, fondando una nuova Chiesa sulla base del Concilio Vaticano II; che non è un tale Concilio!, ma uno che avete inventato e interpretato a vostro capriccio, per adulterare la Verità e rompere con la Santa Tradizione forgiata di grandi santi. Il Padre Celeste vi purificherà e vi assolverà molto presto”.

Né i buoni né i cattivi hanno ascoltato il messaggio della Vergine Santa, nonostante l’incredibile miracolo, testimoniato da centomila testimoni oculari, che ha dimostrato che il messaggio era una grave richiesta di Dio all’umanità. Pertanto, con rigorosa giustizia, la grande punizione era per tutti coloro che rifiutavano le apparizioni e i messaggi della Divina Maria. Tra questi, c’erano molti tradizionalisti che difendevano i dogmi, ma incolpavano Papa San Paolo VI e lo consideravano un eretico, e arrivarono al punto di affermare che la Chiesa era acefala, senza testa. Altri accettarono tutte le aberrazioni propagate dai gerarchi massonici e progressisti, e quindi si sottomisero agli antipapi della Roma apostata. Solo coloro che ascoltarono i messaggi di Maria Santissima a El Palmar riconobbero che il Papa del tempo, San Paolo VI, era il prigioniero e martire del Vaticano, che era già nelle mani dei massoni e della sinagoga di Satana. Solo coloro che ascoltavano umilmente i messaggi celesti rimasero uniti al vero Papa dopo l’apostasia di Roma, alla morte di San Paolo VI. E tutti coloro che hanno rifiutato i messaggi del Cielo hanno ricevuto la loro punizione: sono caduti nell’apostasia, nel bene e nel male. Come il Buon Pastore, la Divina Pastorella può dire: “Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, e mi seguono”, perché l’hanno seguita nei buoni pascoli nel deserto mistico di El Palmar.

Poiché né i buoni né i cattivi hanno ascoltato il grande miracolo e il messaggio di Nostra Signora di Fatima, e così hanno sperperato grazie e rifiutato l’opportunità di ricevere il perdono di Dio, allora è logico che Dio non compia un altro miracolo portentoso agli occhi di tutti fino a quando il mondo non sarà purificato dalle terribili punizioni, e poi viene l’apparizione apoteosica della Beata Vergine Maria o Grande Miracolo di El Palmar de Troya per l’esaltazione universale della Santa Chiesa Palmariana e la salvezza di molti.

La Beata Vergine, ripetutamente, ai tre veggenti di Fatima disse che molte nazioni della terra sarebbero scomparse e che la Russia sarebbe stata lo strumento della punizione di Dio per il mondo intero, se prima non avessimo raggiunto la conversione di quella povera nazione. Sì; il diavolo sta conducendo una battaglia decisiva contro la Beata Vergine, e una battaglia decisiva è una battaglia finale, dove si deve sapere quale parte è la vittoria, quale parte è la sconfitta; così ora o siamo di Dio o siamo del diavolo. Non c’è via di mezzo.

Il diavolo per conquistare le anime, le allontana dalla preghiera. Per preghiera si intende anche un colloquio con Gesù e Maria e con il nostro Padre Celeste, dal quale riceviamo continuamente le grazie necessarie per resistere al male e vincere il diavolo. Perciò non solo nella Chiesa e nella nostra casa, ma ovunque e sempre, dobbiamo pregare; sia per strada, come al lavoro, come a scuola, e anche negli stessi divertimenti. È vivere uniti a Gesù e Maria che sono sempre al nostro fianco, nei nostri cuori, e conversare con Loro, i nostri migliori Amici. Il diavolo, che conosce la potente forza della preghiera, cercherà di strapparci questo potente mezzo di salvezza, continuando ad invadere il mondo con quell’ondata pestifera di materialismo, di rispetto umano, di indifferenza, di vergognarsi di mostrarci cattolici ovunque e sempre. Non saremo né salvati né condannati da soli; perché con la nostra preghiera e penitenza non solo saremo salvati, ma salveremo anche tutte le anime che portiamo legate alla nostra. Ricordiamoci che dobbiamo entrare in Cielo con molte anime; e che non riceviamo la lamentela, se purtroppo ci condanniamo, da tante anime che (all’inferno) ci dicono: “a causa tua io sono qui; se tu avessi ricambiato Dio, io sarei stato salvato, ma per te sono all’inferno”, e la ragione è che ogni cristiano, per vocazione, deve essere un altro Cristo, sforzandosi di identificarsi con Lui. Non solo nelle virtù, ma nella stessa missione che ha portato sulla terra: redimere il mondo attraverso il suo sacrificio. Tutti dobbiamo soffrire, non solo perché portiamo dolore insito nella natura umana, a causa della punizione del peccato originale, ma anche perché come cristiani dobbiamo essere altri cristi, affinché il nostro sacrificio, unito a quello di Cristo, abbia un valore infinito, capace di salvare il mondo intero; così tutti abbiamo: dolori, battute d’arresto, afflizioni, problemi, malattie, ecc. Ebbene, offriamo al Signore tutto ciò che Egli si degna di inviarci, oltre a ciò che gli offriamo spontaneamente, affinché, insieme ai suoi meriti divini, abbia un valore infinito. Il 13 luglio 1917, la Madonna promise a Fatima: “Verrò a chiedere… la Comunione riparatrice dei primi sabati”. Nella Cova da Iria, la Madonna aveva già comunicato ai veggenti l’amaro dolore del suo Cuore a causa dell’ingratitudine e dei peccati dell’umanità. Aveva chiesto che il primo sabato di ogni mese fosse considerato da tutti i fedeli come un giorno di riparazione al suo Cuore Immacolato. Nel 1925 la Beata Vergine apparve a Suor Lucia e, accanto a lei, con il fiato sospeso in una nuvola luminosa, un Bambino. La Beata Vergine mostrò allo stesso tempo un Cuore che aveva in mano, circondato da spine, e disse al Bambino: “Abbi compassione del Cuore della tua Beata Madre che è coperto di spine che uomini ingrati le inchiodano continuamente senza che ci sia nessuno che faccia un atto di riparazione per strapparli via”. Allora la Vergine Santa disse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore, circondato da spine che uomini ingrati mi inchiodano continuamente con bestemmie e ingratitudine. Voi, almeno, cercate di confortarmi e dite che tutti coloro che per cinque mesi (consecutivi), il primo sabato, confessano, ricevono la Santa Comunione, pregano (cinque misteri di) il Rosario e mi fanno quindici minuti di compagnia, meditando i misteri del Rosario, per farmi perdonare da te, prometto di assistervi nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza delle vostre anime”.

Attraverso questa gentile devozione i Sacri Cuori di Gesù e Maria ricevono consolazione e un numero immenso di anime sarà salvato. Dio nella sua infinita misericordia aveva chiesto loro di cercare con sacrifici e preghiere di riparare soprattutto questo Cuore Immacolato, e di supplicare le anime che bestemmiano contro di Lui, perdono e misericordia, perché a queste anime la Sua Divina Misericordia non perdona senza riparazione.

Quindici minuti è ciò che può sembrare più difficile. Ma è molto facile. Chi non può pensare ai misteri del rosario? Nell’Annunciazione dell’Angelo e nell’umiltà della Madonna che, vedendosi così esaltata, si definisce Schiava. Nella passione di Gesù che tanto ha sofferto per il nostro amore. Nella nostra Beata Madre con Gesù sul Calvario. Chi non può, con questi santi pensieri, trascorrere 15 minuti con la più tenera delle madri?

“Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori; per salvarli, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato… Verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato… Se ascoltano le mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà la pace”.

La Madonna ha spiegato che questa consacrazione deve essere fatta dal Santo Padre in unione con tutti i Vescovi del mondo, e ha detto che se i loro ministri ritardano l’esecuzione della loro richiesta, sarà per loro una causa di afflizione; Ma ha aggiunto che non sarà mai troppo tardi per rivolgersi a Gesù e Maria.

Alla fine del 1942, Papa San Pio XII consacrò la Chiesa e il mondo al Cuore Immacolato di Maria, riferendosi obliquamente al popolo della Russia (ma non al paese per nome) con queste parole: “Estendi la tua protezione … ai popoli che per errore o discordia sono separati, cioè a coloro che professano per voi una singolare devozione, dove non c’era casa che non portasse la vostra venerabile icona (oggi forse nascosta e riservata per giorni migliori), date loro pace e reindirizzateli all’unico aprisco di Cristo, sotto l’unico e vero Pastore…” Fu un evento decisivo nella storia del mondo e causò una cessazione anticipata della seconda guerra mondiale. Tuttavia, non era la consacrazione che la Madonna aveva chiesto, e quindi non ha portato alla conversione della Russia o alla pace duratura che ci ha promesso.

Nel 1943 il Signore promise l’imminente fine della guerra, in risposta all’atto compiuto dal Papa. Ma poiché era incompleto, la conversione della Russia rimane per dopo. La Russia sarà, ancora una volta, il flagello con cui Dio ci punisce. Nostro Signore ha detto che finché “l’afflizione attuale” (cioè la seconda guerra mondiale) sarà abbreviata dalla consacrazione del mondo, la pace mondiale non sarà concessa senza l’esplicita consacrazione della Russia fatta dal Papa insieme ai vescovi. L’esatta richiesta della Madonna era che il Santo Padre facesse la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, ordinando che, allo stesso tempo, e in unione con Sua Santità, tutti i Vescovi del mondo cattolico lo facessero. La Madonna non ha chiesto la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato. Ciò che chiedeva specificamente era la consacrazione della Russia. “Ciò che la Madonna vuole è che il Papa e tutti i vescovi del mondo consacrino la Russia al suo Cuore Immacolato in un giorno speciale. Se questo sarà fatto, Ella convertirà la Russia e ci sarà la pace. Se questo non viene fatto, gli errori della Russia si diffonderanno in tutti i paesi del mondo”.

In una rivelazione del 1952, la Madonna disse: “Fa’ che il Santo Padre sappia che sono sempre in attesa della Consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato. Senza questa Consacrazione, la Russia non sarà in grado di convertirsi, né il mondo avrà la pace”. Questa consacrazione è un elemento di cruciale importanza del Messaggio di Fatima, insieme alla chiamata alla penitenza. “Il buon Dio si lascia placare, ma si lamenta amaramente e dolorosamente del numero molto limitato di anime in grazia disposte a rinunciare a ciò che l’osservanza della sua Legge esige da loro. Questa è la penitenza che il buon Dio ora chiede: il sacrificio che ogni persona deve imporre a se stessa per condurre una vita di giustizia nell’osservanza della sua Legge. E desidera che questa via sia resa chiara alle anime; che molti, giudicando il significato della parola ‘penitenza’ delle grandi austerità, non provando forza o generosità per loro, si scoraggino e riposino in una vita di tiepidezza e di peccato. Dio vuole che le anime comprendano che la vera penitenza che ora vuole ed esige consiste, soprattutto, nel sacrificio che ciascuno deve imporsi per adempiere ai propri doveri religiosi e temporali”. Nostro Signore disse: “Il sacrificio che esigo da ciascuno è l’adempimento del proprio dovere e l’osservanza della mia Legge; questa è la penitenza che ora chiedo e chiedo”. Purtroppo, dobbiamo notare che né la Gerarchia né i fedeli hanno soddisfatto le condizioni richieste dalla Madonna sul rinnovamento della vita e della riparazione cristiana, sulla consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato da parte del Papa e di tutti i Vescovi del mondo, sulla preghiera del Santo Rosario e sulla devozione dei primi cinque sabati di mesi consecutivi. Pertanto, non ci sarà pace, ma guerre e rivoluzioni; il comunismo prevarrà sulle nazioni e la Chiesa subirà persecuzioni e sconvolgimenti. Tutto questo è in vista.

Senza quella consacrazione, la Russia non si convertirà e il mondo non avrà la pace. Questo fatto deve essere sottolineato nel nostro tempo, quando le guerre e le voci di guerre sono in continua crescita, e quando la potenziale devastazione causata dalle potenti armi della guerra moderna supera di gran lunga qualsiasi cosa mai sperimentata prima nella storia. La Madonna è venuta per portare la pace nel mondo e il fondamento della pace è mantenere lo stato di grazia. Le guerre non sono altro che punizioni per i peccati del mondo.

Ecco perché è utile meditare ancora sulla richiesta della Madonna che il Papa, in unione con tutti i vescovi del mondo, consacri la Russia al suo Cuore Immacolato. La richiesta della Consacrazione della Russia ha origine proprio all’inizio delle visite della Madonna a Fatima. Il 13 luglio 1917, a Fatima, lo stesso giorno in cui aveva mostrato ai pastorelli la visione dell’Inferno, la Madonna promise di tornare per chiedere la Consacrazione della Russia.

Fedele alla sua parola, la Beata Vergine, insieme alla Santissima Trinità, visitò Suor Lucia il 13 giugno 1929 a Tuy, in Spagna. “È giunto il tempo in cui Dio chiede al Santo Padre di fare, in unione con tutti i Vescovi del mondo, la Consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato; promettendo di salvarla con questo mezzo.” Non ha chiesto al Papa di consacrare il mondo, ma la Russia. Gesù ha spiegato che non ha convertito la Russia senza che Sua Santità facesse questa consacrazione, “perché voglio che tutta la mia Chiesa riconosca quella consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria, e poi estenda il suo culto e metta, accanto alla devozione del mio Cuore Divino, la devozione a questo Cuore Immacolato”.

Per undici anni San Pio XI e San Pio XII avevano ripetutamente ignorato le richieste di consacrare la Russia, così nel tentativo di convincere il papa a fare qualcosa almeno sotto forma di consacrazione, un vescovo gli chiese la consacrazione del mondo con “menzione speciale” della Russia. Nostro Signore rispose che, se il Papa lo avesse fatto come il Vescovo gli aveva chiesto, avrebbe ricompensato questo atto accorciando i giorni della Seconda Guerra Mondiale, ma che non avrebbe portato la pace nel mondo, come avrebbe realizzato l’esplicita consacrazione della Russia da parte del Papa insieme a tutti i vescovi. Papa Pio XII aveva consacrato il mondo, senza nominare la Russia, il Cuore Immacolato nel 1942.

Nel 1952 apparve la Madonna e disse: “Fa sapere al Santo Padre che sono sempre in attesa della Consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato.

Senza questa Consacrazione, la Russia non sarà in grado di convertirsi, né il mondo avrà la pace”. Così, dieci anni dopo la consacrazione del mondo nel 1942 da parte di Papa San Pio XII, la Madonna ricorda che la Russia non sarà e non sarà pace a meno che e fino a quando la Russia non sarà consacrata per nome. Ecco perché è chiaro che la Consacrazione della Russia deve specificare e distinguere la Russia dal resto del mondo. In breve, una Consacrazione della Russia deve nominare la Russia nella Preghiera di Consacrazione. Ricordiamoci che ‘consacrare’ significa dedicare e mettere da parte una persona (o un popolo), un luogo o una cosa per uno scopo santo. La Consacrazione della Russia significa che la Russia (la nazione della Russia) si distingue e si distingue dal resto del mondo e sarà dedicata al servizio del Cuore Immacolato di Maria.

Papa San Pietro II ha scritto: “Chiediamo a chi vuole ascoltarci: dove sono i frutti virtuosi raggiunti da Giovanni Paolo II attraverso le sue relazioni e i suoi discorsi? Dove sono attribuiti a Giovanni Paolo II la pacificazione del mondo, il trionfo sul comunismo, il suo crollo e persino la conversione della Russia? Pensa che l’attuale regime russo non sia più comunista o potente, e che la sua oppressione sulle altre nazioni sia cessata perché la Russia è diventata? Chi la pensa così, pensa scioccamente. È vero che, nel regime comunista russo, c’è una fraternità diplomatica con altre nazioni per ragioni di politica internazionale e interessi economici, ma sempre senza rinunciare ai loro vecchi piani imperialisti. Va tenuto presente che, se la pressione imperialista russa in Europa è stata momentaneamente placata, è anche per ragioni di nuove tattiche segrete del comunismo, come quella di continuare ora a infiltrarsi nei suoi errori in modo subdolo e pacifico, dalle varie nazioni che erano al di fuori della cortina di ferro, e da queste ad altre nazioni dei cinque continenti; e, è ben provato, che gli errori del comunismo si sono diffusi e si sono radicati in tutti i paesi del mondo. Questo ha adempiuto uno dei messaggi della Vergine Maria a Fatima, che la Russia avrebbe diffuso i suoi errori. Sia molto chiaro che la conversione è possibile solo se gli insegnamenti della Vera Chiesa di Cristo, l’autorità del Papa, sono pienamente accettati e tutto è messo in pratica incondizionatamente”.

Non dobbiamo mai dimenticare la promessa profetica della Madonna: “Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà e sarà concessa al mondo un tempo di pace”. La veggente ha detto: “Ciò che la Madonna vuole è che il Papa e tutti i vescovi del mondo consacrino la Russia al suo Cuore Immacolato in un giorno speciale; se lo faranno, Ella convertirà la Russia e ci sarà la pace. Se non viene fatto, gli errori della Russia si diffonderanno in tutti i paesi del mondo”. E, purtroppo, la consacrazione non si è compiuta, e gli errori si sono diffusi.

Il Messaggio di Fatima ci esorta a pregare per la Consacrazione della Russia in modo che questo trionfo arrivi presto e l’annientamento delle nazioni sia evitato. Nostro Signore ci ha detto: “Non sarà mai troppo tardi per rivolgersi a Gesù e Maria”.

A El Palmar, l’11 settembre 1970, la Beata Vergine Maria si lamentò che i suoi desideri si stavano realizzando “in modo incompleto; come accadde con la Consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato; è per questo che la Russia estende i suoi errori, anche se alla fine si converte”.

Il 22 agosto 1978, alla fine del suo Quarto Documento Pontificio, Papa San Gregorio XVII scrisse la frase: “Noi, come Pastore Supremo, a nome di tutta la Chiesa, approfittiamo di questo giorno per consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria”. Né ciò equivale a una solenne consacrazione celebrata dal Papa in unione con tutti i vescovi del mondo.

Il Signore disse: “Il numero di coloro che Mi servono nella pratica del sacrificio è molto limitato; Ho bisogno di anime e sacerdoti che Mi servano nel sacrificio per Me e per le anime”. In un’altra comunicazione, il buon Dio, con grande amarezza, della vita peccaminosa, tiepida e languida di un gran numero di sacerdoti, religiosi e religiose, è stato lamentato; anime dalle quali Egli si aspettava riparazione e che invece Lo spingono all’indignazione e alla punizione; e disse che se la sua giustizia non fosse stata placata da ciò che chiedeva, lo avrebbe fatto con il sangue dei martiri. Perciò meritiamo il peggio, perché Dio ha permesso il ritardo della consacrazione della Russia (e quindi della conversione promessa) e poi ci ha purificato sempre più dei nostri peccati.

Nella Sacra Bibbia, quando il popolo d’Israele era accampato a Cadesbarne, dove inizia la terra di Canaan, Mosè trasmise al suo popolo il seguente comando di Dio: “Guardate, o figli d’Israele, la terra che vi è stata data dal Signore Dio, come egli promise ai vostri genitori. Salite, allora, e occupatelo. Non abbiate alcun timore, perché Dio Onnipotente lo metterà nelle vostre mani”. Ma molte di quelle persone, ascoltando le parole di Mosè, invece di confidare nel potere divino, erano piene di orrore al pensiero di dover affrontare i nemici che abitavano sulle montagne e nei diversi territori di Canaan. Inoltre, molti di quei popoli d’Israele, con una grande tendenza allo scoraggiamento e all’incredulità, dubitavano che la Terra Promessa fosse ricca e fertile come il Signore e Mosè aveva detto loro molte volte. Mosè si irritò, poiché mostrarono un’insolente sfiducia nella parola e nel favore di Dio. Era desiderio di Dio, comunicato a Mosè, che Israele, con coraggio e fiducia nel potere divino, penetrasse semplicemente nella Terra Promessa. Questa decisione divina non fu accettata da molti Israeliti, poiché essi dissero: “In nessun modo possiamo affrontare gli abitanti di Canaan, perché sono più forti di noi”. Alcuni dissero che le città di Canaan erano assolutamente inespugnabili; e dissero addirittura che, anche con l’aiuto di Dio, non potevano conquistare questa terra, il che implicava una sfiducia blasfema e un disprezzo per la provvidenza paterna del Signore nei loro confronti. Il Signore disse a Mosè: “Per quanto tempo questo popolo mi bestemmia? Per quanto tempo non mi crederà, dopo tanti miracoli come ho fatto io prima di loro?” Il Signore allora impose loro delle punizioni: “Tutti i figli d’Israele vagheranno nel deserto fino a quando i quarant’anni dalla loro partenza dall’Egitto non saranno adempiuti, perché non entreranno prima nella Terra Promessa. In questo modo, pagherai la pena per i tuoi peccati di infedeltà e disobbedienza”.

La storia si ripete. A Fatima la Beata Vergine Maria operò grandi prodigi agli occhi della gente; poi indicò la via facile e semplice per conquistare, con il suo onnipotente aiuto, una nuova terra promessa: la Russia. Ancora una volta, il comando del Cielo non fu adempiuto, e i risultati sono il destino di innumerevoli anime, e che la Chiesa, il popolo di Dio, è di nuovo esiliato per più di quarant’anni nel deserto.